The branch is not weak

regia e coreografia_Chiara Verdecchia
cast_5 danzatori
durata_45 minuti circa
Lo spettacolo nasce dall'esigenza profonda di metabolizzare la lotta contro il nostro corpo che decide di non rispondere più a cosa la testa richiede.
Tutti da piccoli siamo più o meno genuini, spavaldi, e felicemente ingenui.
Capita però inevitabilmente che qualcosa ci renda più duri, meno elastici, che raggiunga il nostro io più intimo fino a influenzare il nostro modo di percepire e soprattutto di porci.
Si tratta di un lungo e tortuoso percorso di sopportazione, crescita, accettazione..e se si è fortunati di fortificazione. Guardando/sentendo/digerendo questo spettacolo, percepiremo insieme ai danzatori che occorre una chiave di lettura, una scelta di vita che ci renda pronti ad ogni evenienza, una bilancia che dia un nuovo peso ad ogni cosa e renda sopportabile tutto ciò che sembra non esserlo, al caro (..o forse no?) prezzo di ridimensionare tutto ciò che non è realmente necessario.
Forse stiamo raccontando un qualcosa di ciclico, e forse ci accorgeremo che non occorre pretendere che tutto abbia una fine.. Quello che ricerchiamo è l'approccio genuino dell'aspettarsi l'inevitabile; ripensandoci il ramo non è poi così debole.